Carissimi
dopo qualche giorno di silenzio e di ascolto, credo sia
doveroso condividere con tutti voi alcune riflessioni.
Le parole del Sindaco, belle e autentiche, hanno descritto
benissimo il percorso affrontato fin qui dal nostro gruppo. Un gruppo che in
questi anni ha lavorato con passione, competenza e unità. Un gruppo che, una
volta appresa la volontà di Lella, mi ha chiesto di fare un passo in avanti per
proseguire insieme il lavoro che abbiamo iniziato. La fiducia che i miei
compagni di amministrazione mi han dimostrato mi ha emozionato, e mi ha messo
di fronte ad una sfida a cui, dopo averne discusso con la mia famiglia, non
potevo sottrarmi.
Ho deciso di accettare innanzitutto perché la maggior parte
del gruppo uscente, con alcuni ancora indecisi, ha confermato la volontà di
volersi ripresentare. Non è un fatto banale. In cinque anni le vite delle
persone cambiano molto, specie per noi under 40, e non è mai facile conciliare
un impegno pubblico con la vita privata. Disponibilità che dimostra affiatamento
e coesione, il segno che in questo “viaggio”, indipendentemente da chi ha la
responsabilità della guida, tutti condividono la direzione di marcia.
Ho deciso di accettare perché tutti noi, io in primis,
vogliamo essere giudicati per il nostro operato. È stato un mandato
contraddistinto dai tanti lavori fatti, dalle opere pubbliche realizzate o
finanziate, dalla miriade di iniziative grandi e piccole che hanno coinvolto
praticamente tutti i condovesi. Arriviamo a questo appuntamento come fosse un
esame. Un appuntamento in cui non ci si può improvvisare all’ultimo ma si porta
il lavoro di anni.
Ho deciso di accettare anche per senso di responsabilità.
Responsabilità nei confronti del lavoro che abbiamo fatto, dei condovesi che ci
hanno sostenuto, di una generazione, la mia e quella di molti miei compagni,
che troppo spesso fatica a trovare spazi per disegnare il proprio futuro e che
invece, se messa alla prova, sa davvero stupire.
Ho deciso di accettare perché il nostro paese e il nostro
territorio stanno andando incontro a cambiamenti che non ho paura a definire
storici, che vogliamo guidare e vivere come opportunità da cogliere. Sono
cambiate rapidamente le esigenze delle famiglie, dobbiamo affrontare con
intelligenza le ricadute di una popolazione che invecchia sempre di più,
abbiamo bisogno di risorse per la messa in sicurezza del nostro enorme
territorio e per gli investimenti in manutenzione, decoro e sicurezza dei
nostri edifici e delle nostre strade, dobbiamo sapere far rete per rilanciare
le attività commerciali e produttive e dobbiamo essere consapevoli che tutto
questo non basta se, tutto intorno, non c’è un paese in cui la qualità
dell’offerta culturale, sportiva, artistica è di livello.
Tutte queste sfide non si possono affrontare da soli. Né come
cittadini, né come categorie o associazioni, né come amministrazioni di piccoli
paesi. Una delle lezioni più preziose che abbiamo appreso in questi cinque anni
è che la responsabilità maggiore di chi amministra una comunità è quella di
saper agevolare, facilitare, creare le condizioni affinché tutti possano
sentirsi liberi e invogliati a dare il proprio contributo, coinvolti e
partecipi, responsabili di un pezzo di cambiamento del luogo in cui sono nati o
in cui hanno deciso di vivere.
Vogliamo continuare su questa strada perché crediamo sia la
via maestra da percorrere, perché è stimolante, perché ci fa crescere come
singoli e come comunità. Per fare ciò avremo bisogno delle esperienze e dei
talenti di chiunque vorrà darci una mano, che dalle prossime settimane vogliamo
coinvolgere attraverso gruppi di lavoro pubblici le cui risultanze saranno alla
base del nostro programma.
Un programma che vogliamo concreto ma allo stesso tempo
ambizioso. Che abbia come basi solide i principi di solidarietà, la ricerca
dell’interesse collettivo e la difesa dei beni comuni, il sostegno alle fasce
più deboli, l’attenzione e la cura dell’ambiente, la valorizzazione della
cultura e dell’educazione. In sostanza, che abbia al centro Condove e i
condovesi.
Voglio chiudere con un ringraziamento doveroso. Emanuela è
stata per tutti noi, ed in particolare per me, un esempio. Determinata, aperta
al dialogo, grande lavoratrice, concreta ma allo stesso tempo sempre con lo
sguardo “alto”. Per questo sono felice
che abbia deciso di continuare a camminare al nostro fianco, seppur in un altro
ruolo. La fiducia che lei, per prima, ha riposto in me merita di essere onorata
con tutto il mio impegno.
Al lavoro quindi!
Sarà una bella avventura.
Jacopo Suppo