lunedì 4 febbraio 2019

Passione, impegno, condivisione. Ecco perché ho deciso di accettare questa nuova sfida.


Carissimi

dopo qualche giorno di silenzio e di ascolto, credo sia doveroso condividere con tutti voi alcune riflessioni.

Le parole del Sindaco, belle e autentiche, hanno descritto benissimo il percorso affrontato fin qui dal nostro gruppo. Un gruppo che in questi anni ha lavorato con passione, competenza e unità. Un gruppo che, una volta appresa la volontà di Lella, mi ha chiesto di fare un passo in avanti per proseguire insieme il lavoro che abbiamo iniziato. La fiducia che i miei compagni di amministrazione mi han dimostrato mi ha emozionato, e mi ha messo di fronte ad una sfida a cui, dopo averne discusso con la mia famiglia, non potevo sottrarmi.

Ho deciso di accettare innanzitutto perché la maggior parte del gruppo uscente, con alcuni ancora indecisi, ha confermato la volontà di volersi ripresentare. Non è un fatto banale. In cinque anni le vite delle persone cambiano molto, specie per noi under 40, e non è mai facile conciliare un impegno pubblico con la vita privata. Disponibilità che dimostra affiatamento e coesione, il segno che in questo “viaggio”, indipendentemente da chi ha la responsabilità della guida, tutti condividono la direzione di marcia.

Ho deciso di accettare perché tutti noi, io in primis, vogliamo essere giudicati per il nostro operato. È stato un mandato contraddistinto dai tanti lavori fatti, dalle opere pubbliche realizzate o finanziate, dalla miriade di iniziative grandi e piccole che hanno coinvolto praticamente tutti i condovesi. Arriviamo a questo appuntamento come fosse un esame. Un appuntamento in cui non ci si può improvvisare all’ultimo ma si porta il lavoro di anni.

Ho deciso di accettare anche per senso di responsabilità. Responsabilità nei confronti del lavoro che abbiamo fatto, dei condovesi che ci hanno sostenuto, di una generazione, la mia e quella di molti miei compagni, che troppo spesso fatica a trovare spazi per disegnare il proprio futuro e che invece, se messa alla prova, sa davvero stupire.

Ho deciso di accettare perché il nostro paese e il nostro territorio stanno andando incontro a cambiamenti che non ho paura a definire storici, che vogliamo guidare e vivere come opportunità da cogliere. Sono cambiate rapidamente le esigenze delle famiglie, dobbiamo affrontare con intelligenza le ricadute di una popolazione che invecchia sempre di più, abbiamo bisogno di risorse per la messa in sicurezza del nostro enorme territorio e per gli investimenti in manutenzione, decoro e sicurezza dei nostri edifici e delle nostre strade, dobbiamo sapere far rete per rilanciare le attività commerciali e produttive e dobbiamo essere consapevoli che tutto questo non basta se, tutto intorno, non c’è un paese in cui la qualità dell’offerta culturale, sportiva, artistica è di livello.

Tutte queste sfide non si possono affrontare da soli. Né come cittadini, né come categorie o associazioni, né come amministrazioni di piccoli paesi. Una delle lezioni più preziose che abbiamo appreso in questi cinque anni è che la responsabilità maggiore di chi amministra una comunità è quella di saper agevolare, facilitare, creare le condizioni affinché tutti possano sentirsi liberi e invogliati a dare il proprio contributo, coinvolti e partecipi, responsabili di un pezzo di cambiamento del luogo in cui sono nati o in cui hanno deciso di vivere.

Vogliamo continuare su questa strada perché crediamo sia la via maestra da percorrere, perché è stimolante, perché ci fa crescere come singoli e come comunità. Per fare ciò avremo bisogno delle esperienze e dei talenti di chiunque vorrà darci una mano, che dalle prossime settimane vogliamo coinvolgere attraverso gruppi di lavoro pubblici le cui risultanze saranno alla base del nostro programma.

Un programma che vogliamo concreto ma allo stesso tempo ambizioso. Che abbia come basi solide i principi di solidarietà, la ricerca dell’interesse collettivo e la difesa dei beni comuni, il sostegno alle fasce più deboli, l’attenzione e la cura dell’ambiente, la valorizzazione della cultura e dell’educazione. In sostanza, che abbia al centro Condove e i condovesi.  

Voglio chiudere con un ringraziamento doveroso. Emanuela è stata per tutti noi, ed in particolare per me, un esempio. Determinata, aperta al dialogo, grande lavoratrice, concreta ma allo stesso tempo sempre con lo sguardo “alto”. Per questo  sono felice che abbia deciso di continuare a camminare al nostro fianco, seppur in un altro ruolo. La fiducia che lei, per prima, ha riposto in me merita di essere onorata con tutto il mio impegno.

Al lavoro quindi! 
Sarà una bella avventura.

Jacopo Suppo

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