Caro Sindaco,
oggi abbiamo una Terra con sette miliardi di individui, dilaniati da
disparità intollerabili, che con ogni loro bisogno e ogni loro scelta di
consumo incidono sul clima, sull’acqua, sulla salute, sulla produzione
di scorie e rifiuti di durata plurimillenaria, sulla disponibilità di
cibo e materie prime, per se stessi e per tutte le generazioni future.
Abbiamo una tecnologia che non è mai stata così potente, ma è un’arma a
doppio taglio. Abbiamo un mondo estremamente complesso, ma pure fragile.
Abbiamo un’economia basata su un’impossibile crescita infinita, alla
quale però obbediamo stoltamente come a una religione. Abbiamo religioni
e ideologie antiche, totalmente inadeguate a gestire questo rapido
cambiamento epocale.
Caro Sindaco, amministrare oggi è una responsabilità enorme, e sulle tue
spalle grava non solo il giudizio dei tuoi elettori, non sempre
informati, non sempre onesti, che vogliono solo risposte concrete per
oggi, ma pure quello delle generazioni più giovani e di quelle ancora a
venire, che ti condanneranno senza pietà o ti ringrazieranno per
l’eternità, perché dalle tue scelte dipenderà il loro benessere. Come
per un grave malanno c’è un tempo nel quale la prevenzione ha ancora un
senso prima che i sintomi divengano incurabili. Sei proprio tu, e solo
tu quello che può ancora fare qualcosa. Adesso. Dopo sarà troppo tardi.
Allora prova a uscire dagli schemi, dal conformismo ideologico, dalle
soluzioni semplificate, dalla comodità, dal piccolo o grande interesse,
dall’ignoranza, dalla supponenza. Prova a pensare a un progetto che
parta dalle esigenze dei cittadini di oggi e di domani, coinvolga i
centri di ricerca per trovare le soluzioni più razionali tramite la
condivisione con le persone dei vari scenari possibili. Prova a
immaginare città con aria più pulita, con più verde, con mezzi pubblici
più efficienti, con più spazio per i piedi e le biciclette, con più
risparmio energetico, con meno rifiuti, con meno automobili, con meno
consumi superflui, ispirandoti a modelli virtuosi che stanno nascendo
proprio nella nostra Europa. Prova a ricreare i legami fisici e sociali
tra città, territorio extraurbano e piccoli centri, fermando la
cementificazione, promuovendo la diffusione equilibrata delle energie
rinnovabili, i circuiti di produzione di cibo locale, la salvaguardia
del paesaggio, la consapevolezza dei limiti.
Raccogli la sfida ecologica globale come punto di partenza per pensare
il futuro con un progetto coraggioso che metta la ricchezza sociale
prima della ricchezza economica, che pure potrà rigenerarsi con nuove
produzioni ecocompatibili.
Oggi hai internet che ti permette di informarti più velocemente e più
profondamente su ciò che accade nel mondo. Fai rete, circondati di una
squadra competente in tanti settori: non potrai fare tutto da solo, è
impossibile. Pensa al carattere di irreversibilità delle tue azioni:
ogni grammo di CO2 in più nell’atmosfera, ogni metro quadrato di cemento
in più e di suolo in meno, ogni capriccio al posto di una reale
necessità avranno conseguenze anche gravi nel tempo e nello spazio.
Per favore, fai tanta manutenzione e poche inaugurazioni. Metti davanti a
tutto la cura dei beni comuni, l’ambiente, la sanità, l’istruzione e la
preparazione dei cittadini ad affrontare nuove scarsità: è l’unico modo
per proteggere la società civile dalla trappola della barbarie, che
sempre emerge quando la torta diventa più piccola.
Tanti auguri, siamo tutti con te, perché il sindaco amministra con i cittadini. Insieme ce la faremo.
da "Prepariamoci" di Luca Mercalli
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